Non è una crisi biosferica, ma un'Emergenza Noosferica  
  Scritto da antonio  
   
 

Non è una crisi biosferica, 

ma un’Emergenza Noosferica

La Visione della Rigenerazione del Pianeta Terra

 

Documento preparatorio per il Secondo Congresso dei Diritti Biosferici

Parlamundi della Fratellanza Ecumenica

Brasilia, Brasile

Giorni 3-7 della Luna Elettrica, Anno della Luna Magnetica Rossa

(22-26 Settembre 2006)

 

 Enunciazione del problema

 

“Accettare il concetto di biosfera e rifiutare quello di noosfera è anti-scientifico. La noosfera fa parte della Terra esattamente come tutte le altre sfere, ad esempio l’idrosfera. Di fatto, poiché essa è la causa della maggior parte delle preoccupazioni ecologiche ed il luogo di tutte le azioni ecologiche, la noosfera dovrebbe, dal punto di vista dell’ambientalista, essere il livello cruciale. La sua salute e la sua protezione dalla perversità dell’uomo dovrebbe essere una delle sue maggiori preoccupazioni. Ciò in quanto, ovviamente, l’inquinamento noosferico è la fonte di tutto l’inquinamento.”

P. R. Masani, The Ecology of the Noosphere... (1995)  

 

Quando si afferma che “l’inquinamento noosferico è la fonte di tutto l’inquinamento”, si mette a fuoco il ruolo dello strato del pensiero umano nello schema d’insieme del piano planetario. Tale piano costituisce una dinamica in evoluzione. Portando la noosfera nel dibattito sulla crisi biosferica, stiamo riconoscendo che non risolveremo la crisi biosferica fino a quando non porteremomo le nostre menti alla comprensione del significato e della natura della noosfera. Innanzitutto, ciò significa riconoscere l’impatto dello strato del pensiero umano su tutti i cicli evolutivi e le dinamiche biogeochimiche del sistema Terra.

“SIATE PREOCCUPATI. SIATE MOLTO PREOCCUPATI.” Il 3 Aprile 2006 la rivista Time ha dedicato la copertina al surriscaldamento globale, e ha pubblicato un servizio speciale che attira la nostra attenzione: “Il cambiamento climatico non è un vago problema del futuro – sta già danneggiando il pianeta ad un ritmo preoccupante. Come influenzerà voi, i vostri figli e i figli dei vostri figli”

Il modo in cui Time descrive la storia porterebbe a credere che la colpa è del cambiamento climatico, spostando l’attenzione dal concetto che il surriscaldamento globale possa essere una funzione dell’inquinamento noosferico. I danni conseguenti allo spreco delle risorse e la conseguente emissione di gas che provocano l’effetto serra non si sarebbero mai verificati se lo strato del pensiero umano – in quanto noosfera – non avesse dapprima prodotto i concetti di tecnologia delle macchine e di tecnosfera, questo vasto complesso che, per operare, richiede l’uso di combustibile fossile o di energia atomica. Dobbiamo comprendere che il tratto distintivo dell’elemento umano nella biosfera è la capacità di evolvere simultaneamente e partecipare allo strato mentale del pianeta, la noosfera.

Senza la comprensione del significato e del fine evolutivo della noosfera in quanto mente auto-riflessiva o strato mentale del pianeta, non potremo comprendere il tipo di soluzioni necessarie per ristabilire un futuro sostenibile per il pianeta. Come afferma P.R. Masani, fino ad oggi “il movimento ambientalista non ha avuto successo, a causa della sua negligenza della noosfera.” Questo è il punto. Esattamente come la maggior parte degli esseri umani sono a stento consapevoli di essere membri funzionanti – o malfunzionanti – della biosfera, ancora meno sono coloro che sono consapevoli di partecipare ad un campo mentale collettivo detto noosfera.

La noosfera è il campo mentale che diamo per scontato come l’ambiente psicologico che ci accomuna tutti. Questo ambiente mentale inconscio onnicomprensivo è carico di presunzioni  o preconcetti e, a seconda di qual è la parte del mondo in cui vi trovate, può essere pieno di eclatanti contraddizioni. I preconcetti di un contadino dello Iowa possono essere molto diversi da quelli di un contadino di una provincia interna della Cina, o da quelli di un contadino iraniano. Tuttavia, a prescindere da dove ci troviamo, crediamo che le nostre convinzioni siano proprie di tutti, e che se qualcuno crede in qualcosa di diverso, beh, sono loro ad aver torto – non noi. Questo è l’inconscio noosferico.

Se consideriamo la Terra come un insieme, dobbiamo assumerci ora la responsabilità dei pensieri che creiamo, che caricano il campo mentale o strato di pensiero della Terra delle cause di tutto ciò che ci ammala e che tormenta il pianeta oggi. Non solo dobbiamo assumerci la responsabilità dei nostri pensieri, dobbiamo anche renderci conto della relatività dei nostri pensieri e delle nostre credenze in relazione ai pensieri e alle credenze altrui – e forse dobbiamo ripensare tutto il nostro programma. Se potessimo vedere lo strato di pensiero della nostra specie come una sfera che copre l’intero pianeta, vedremmo una ragnatela rattoppata e difettosa, politicamente, religiosamente ed ideologicamente divisa, moralmente ottusa, saturata dagli effetti dell’avidità e della generazione di profitto – tutto fuorché unificata. È il gioco di forze incongruente ed incoerente all’interno di questo strato di pensiero – la noosfera – che perpetua ed accelera le politiche nazionalistiche, religiose e corporative che danno forma al mondo di oggi. Fino a che non diverremo veramente consci di questo, tutto questo resterà fuori controllo e continuerà a provocare disastri nella biosfera.

Ma non è solo la negligenza noosferica degli ambientalisti a costituire un ostacolo insormontabile alla soluzione del problema mondiale – c’è anche la riluttanza degli scienziati in generale ad ammettere che il pensiero umano ed i suoi successivi sforzi all’interno della biosfera possano avere un effetto – come il surriscaldamento globale. Ciò dipende dal fatto che gli scienziati sono riluttanti ad esaminare realmente e a fare proprio ciò che è nelle loro menti. Se l’industria umana – i bisogni della tecnosfera, così distruttivi e devastanti per la biosfera – è alla base del problema ambientale, alla base dell’industria umana c’è la mente umana. I delfini non hanno inventato l’orologio, l’uomo sì. L’orologio è venuto dalla mente umana. Quando l’uomo ha inventato l’orologio e ne ha fatto una parte inestricabile della noosfera, ha aperto un vaso di Pandora di meccanizzazione e politica monetaria che ha velocemente trasformato se stesso, la sua mente ed il suo mondo, rendendolo l’incontrastato predatore-dominatore di questo pianeta, e portandolo a sventrare la Terra senza alcuna pietà pur di dare alle macchine ciò che esse gli chiedono.

Sarebbe bello che ci fosse una rivista che porti stampato in copertina a caratteri cubitali:

“Servizio Speciale – Inquinamento Noosferico

 SIATE PREOCCUPATI. SIATE MOLTO PREOCCUPATI. L’inquinamento noosferico non è un vago problema del futuro – sta già danneggiando il pianeta ad un ritmo preoccupante. Ecco come voi lo create e lo perpetuate, e come i vostri figli e i figli dei vostri figli faranno lo stesso – a meno che non cambiate idea ora.”

L’irradiazione dell’uomo e l’ominizzazione della Terra. Irradiando tecnologicamente tutto il pianeta l’homo sapiens ha inavvertitamente portato la noosfera alla manifestazione, o piuttosto l’ha diffusa come una zona mentale di confine, che copre il mondo intero. La noosfera umana ha avuto un avuto un impatto sul pianeta che è di natura geologica, causando estinzioni in massa di intere specie viventi e cambiamenti climatici senza precedenti, per non parlare della devastazione di risorse vitali come le foreste pluviali, gli oli combustibili fossili, il plancton e le barriere coralline.

È l’impatto sul mondo del pensiero umano e la sua trasformazione in tecnologia delle macchine che ha reso la noosfera un fenomeno planetario, seppure inconscio. Ora questa noosfera si trova nel processo di divenire conscia. Così come, lentamente, sempre più esseri umani arrivano a rendersi conto del fatto che il nostro pensiero è alla base della distruzione del mondo, allo stesso modo la noosfera si avvicina sempre più al momento in cui diverrà conscia. Ma deve prima passare attraverso una fase intermedia - la cybersfera. In quanto esteriorizzazione della noosfera in una rete elettronica, la cybersfera è il sistema nervoso virtuale del pianeta.

L’esteriorizzazione della noosfera – lo strato di pensiero planetario – ebbe inizio con la comparsa della stampa. Poi, attraverso telegrafo, telefono, radio, televisione, computer, fax, pc, telefoni cellulari e internet, l’homo sapiens ha esteriorizzato lo strato di pensiero nella cybersfera, facendone una noosfera virtuale. Ma l’estensione artificiale dello strato di pensiero permette ancora all’uomo di evitare di rendersi conto che si trova di fronte alle sue stesse manipolazioni mentali, abili proiezioni che simulano a ipervelocità a tot gigabyte quelli che sono meccanismi e processi ancora inconsapevoli della sua stessa mente. E se l’uomo rivolgesse la propria attenzione alla mente stessa come mezzo di auto-riflessione collettiva, la noosfera, e la spogli del fascino mondano delle sue ingegnose invenzioni, in modo da poter volgere lo sguardo dentro, per poter vedere cosa c’è alla radice della sua abilità e ingegnosità? E se, nell’affrontare la crisi biosferica, l’umano riconoscesse che in realtà quella che si trova di fronte è un’emergenza noosferica; emergenza nel senso che ha bisogno di attenzione immediata, ma anche nel senso che qualcosa sta per emergere - la noosfera che diviene conscia di se stessa?

Il punto non è tanto la crisi biosferica, è la noosfera che sta avendo un esaurimento nervoso – buon segno, nel senso che significa che sta crescendo...

 

La Transizione Biosfera-Noosfera: biosfera tecnosfera cybersfera

 

“La specie umana è l’unica nella biosfera che induce il momento di culmine biogeochimico. Solo l’umano entra nella zona di transizione della civiltà cosciente che, per il potere del pensiero auto-riflessivo, diventa un costrutto sempre più artificiale di forme proiettate disperse in tutta la biosfera.”

Postulato 5.2, La Dinamica del Tempo

 

Anche se l’attuale caos ambientale e politico può apparire come un inimmaginabile aggregato di forze ed eventi fuori controllo, in realtà tutto ciò che succede è funzione di un programma superiore che si sviluppa in una sequenza prevedibile di mutazione evolutiva. Questa sequenza prende il nome di transizione biosfera-noosfera. Se comprendiamo che l’evoluzione della noosfera dallo stato inconscio a quello conscio è una fase cosmica o universale della più grande evoluzione cosmica della mente e dello spirito che produce un elemento che prende il nome di “pianeta con noosfera” (per usare la frase di Teilhard de Chardin), allora potremmo guardare all’attuale condizione terrestre come ad un certo tipo di dolore critico sempre più intenso. Abbiamo a che fare con l’esempio pratico di evoluzione di un pianeta con vita a pianeta con noosfera – sarebbe a dire l’emersione di un campo mentale di autentica coscienza planetaria.

Per la precisione, questa sequenza di mutazione prende il nome di  transizione biosfera-noosfera. Vladimir Vernadsky, uno dei co-originatori del termine noosfera (1926) nonché grande alfiere della biosfera, definisce coerentemente la noosfera come l’inevitabile risultato della crisi della biosfera. Si tratta di una crisi biogeochimica indotta dalla meccanizzazione della produttività umana e dall’apparato economico che si è evoluto per facilitare la conseguente industrializzazione globale. Per Vernadsky tale massiccia alterazione umana della biosfera non è che il meccanismo che preannuncia un più ampio cambiamento geologico.

Nel testo di Vernadsky “La biosfera e la noosfera”, pubblicato su American Scientist nel 1945, lo scienziato russo dichiara che “... la noosfera è l’ultima di una serie di fasi dell’evoluzione della biosfera nella storia geologica...” e giunge a definire tale “... evoluzione noosferica come un culmine qualitativo associato allo sviluppo mentale del genere umano.” Ma qui dobbiamo chiederci: cosa si intende davvero per sviluppo mentale?

Dalla definizione della trasformazione biosferica in noosfera, si deve concludere tutta la vita tende alla coscienza e a stati mentali sempre più elevati. La tecnologia non può essere la conclusione della vita, ma una mera fase intermedia che faciliti l’emersione di una coscienza planetaria, inizialmente come cybersfera, quindi come condizione qualitativamente alterata – la vera e propria noosfera. Ciò significa che l’evoluzione è diretta verso il raffinamento della sensibilità mentale e della coscienza umane. Nel definire la prossima era geologica come l’Era Psicozoica (la spiritualizzazione della materia), Vernadsky asserisce che l’emersione della noosfera è paragonabile ai principali eventi geologici del passato. La causa di ciò è, in particolare, l’impatto del pensiero scientifico moderno e delle sue applicazioni tecnologiche.

Secondo Vernadsky, la biosfera del XX secolo è in corso di trasformazione in noosfera, creata innanzitutto dalla crescita della scienza, dalla comprensione scientifica e dalle attività sociali della specie umana basate su tale comprensione. Sin dall’inizio dell’era della meccanizzazione – l’avvento della frequenza 12:60 del tempo meccanizzato – il pensiero scientifico ha aumentato cumulativamente il proprio potenziale di influenzare in modo fondamentale l’evoluzione geologica della Terra. Pertanto l’emersione della noosfera può avvenire soltanto con la concomitante emersione della “ragione scientifica”.