SCIENZA DELLA PROGETTAZIONE DELL'INSIEME PLANETARIO  
  Scritto da antonio  
   
 

 

SCIENZA DELLA PROGETTAZIONE  DELL'INSIEME  PLANETARIO

 

Scienza della progettazione dell'insieme planetario: 

un contributo al Salto Mondiale del 2012

www.lawoftime.org     www.noosphereforum.org

 

Prof. José Argüelles, Direttore dell'Istituto di Ricerca Galattica, Presidente della Fondazione per la Legge delTempo, membro onorario del Club di Budapest.

 

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Il movimento ”Popolo Planetario - la Nuova Umanità” unifica in un campo etico-spirituale tutti i cittadini viventi nel nostro pianeta che hanno riconosciuto l’importanza di agire in comunione e che sono consapevoli che il Mondo è una nave cosmica che trasporta nella sua stiva tutta l’Umanità — così da comprendere anche che coloro che la governano devono essere persone non solo ben educate, ma anche con alti valori spirituali, capaci di prendersi la responsabilità delle generazioni a venire. La costruzione di un tale tipo di nave e la sua gestione devono essere realizzate in un campo noosferico completamente scientifico — come se si stesse costruendo un satellite da spedire nello spazio. 

 

                               Liubov Gordina, “Iniziativa Strategica Globale della Società Civile Mondiale:

Costituzione Noosferica Etica ed Ecologica per l'Umanità” (2009)

 

 

Scienza della progettazione dell'insieme planetario: la Sopravvivenza globale e il Sentiero dell'Unificazione

 

La recente Conferenza di Copenaghen delle Nazioni Unite sul Surriscaldamento Globale (8-18 dicembre 2009) è stata un fallimento della volontà collettiva umana di agire risolutamente di fronte ad una crisi molto grave. Questo perché l’attuale leadership mondiale rappresenta vari livelli di concorrenza o di conflitti d’interessi che non possono essere risolti. Nessun membro della leadership alla Conferenza di Copenaghen ha saputo minimamente intendere la Terra come un insieme, ne’ è stato capace di parlare in nome della Terra, al di sopra di ogni interesse personale o collettivo.

Di fatto, se non si formerà una leadership mondiale impegnata nell’elaborare le sue decisioni sulla base dei principi della Scienza della progettazione dell'insieme  planetario, la specie umana rinuncerà al suo futuro.

Restano solo tre anni per trovare una tale leadership, disposta ad adottare e a mettere in pratica questi princìpi. Anche se  non si riuscisse a trovare una tale leadership, è tuttavia  necessario articolare i principi di una comprensione della Terra come un singolo sistema unificato. I princìpi elementari del pensiero post- o meta-nazionalistico — scienza della progettazione dell'insieme planetario — dovrebbero essere definiti alla luce della transizione geologica dalla biosfera alla noosfera, e dell’inesorabile sentiero dell’evoluzione cosmica, che va verso stati sempre maggiori di unificazione cosciente. 

 

Scienza della progettazione dell'insieme planetario: Premessa


La Terra come insieme consiste in varie sfere interattive ed interdipendenti. La dinamica operativa che governa l’insieme di queste sfere — dalla Litosfera alla Magnetosfera — non riconosce confini politici. La somma delle operazioni del sistema d’insieme che rende la Terra quello che è possiede un’integrità a cui contribuiscono tutti i sotto-sistemi, che si sostengono reciprocamente. Gli uccelli nel vento e i delfini nell’oceano non hanno bisogno di passaporti per passare da una bio-regione all’altra. L’arbitrarietà di molte frontiere nazionali non solo contraddice la legge naturale, ma favorisce anche un vasto numero di finzioni debilitanti che inaspriscono l'attuale crisi mondiale. Dal punto di vista della Terra, il nazionalismo e i suoi confini non sono scientifici ne’ sono in accordo con il reale ordine terrestre.

La scienza della progettazione dell'insieme planetario è basata su principi scientifici che riconoscono il pianeta e tutti i suoi sottosistemi come un insieme integrato. Se la specie umana non accetterà il semplice fatto di essere parte integrante di un insieme molto più grande della somma delle sue parti, e non abbandonerà le sue credenze egotistiche e tribal-nazionalistiche di territorialismo personale e collettivo, si troverà certamente di fronte alla catastrofe.

A sostegno della prospettiva senza confini, un ulteriore corollario nella valutazione di un sistema d’insieme è che l’intelligenza è un fenomeno planetario, e non proprietà umana, individuale o collettiva. Il campo elettromagnetico della Terra è il mezzo e il conduttore d’intelligenza su scala planetaria, giacché al suo interno c’è il meccanismo operativo della noosfera, il Banco Psi.

 

Scienza della progettazione dell'insieme planetario: Definizione


La scienza interdisciplinare della progettazione dell'insieme planetario è fondata sulla percezione della Terra come un insieme vivente in evoluzione, che consiste in sei sottosistemi principali mutuamente interattivi ed interdipendenti:

1. Litosfera (geosfera) — dal nucleo ferroso cristallino-magmatico e i vari mantelli, fino ad includere le placche tettoniche e le masse di terra che sostengono la vita. In origine non vi era che un’unica massa di terra — Pangaia — che lentamente si spaccò per trasformarsi nei continenti che oggi conosciamo.

2. Idrosfera — i sistemi unificati di oceani, laghi e fiumi — vi è in realtà un solo oceano e tutte le molecole d’acqua sono le stesse, H2O. Tutta l’acqua si divide in salata e dolce.

3. Atmosfera — i sistemi convettivi dinamici e le correnti d’aria che determinano e controllano le condizioni climatiche, comprese troposfera, stratosfera e mesosfera, inclusa la ionosfera, il ”regolatore termostatico” del tempo, che collegato con l’idrosfera governa il ciclo dell’acqua.

4. Biosfera — di circa 19mila metri di spessore, la sfera della vita come fenomeno unitario diffuso uniformemente in tutto il globo unifica la litosfera, l’idrosfera e l’atmosfera;  rappresenta la vitalizzazione della materia, compresi i cicli inorganici e i sistemi che li sostengono. Tutta la  vita forma un singolo sistema unitario governato dallo stesso DNA. L’umano e la sua civiltà globale, la tecnosfera, sono un sottoinsieme di questo sistema.

5. Magnetosfera — i campi magnetici della Terra che si estendono verso l’esterno dai suoi due Poli magnetici e che includono la ionosfera, le due fasce di radiazione, nonché la guaina e la coda plasmiche che si estendono per circa 68mila chilometri nello spazio interplanetario. E’ governata dal ciclo delle macchie solari ed è il collegamento tra l’intelligenza umana e la cosmosfera — il medium espansivo dello spazio universale o akasha.

6. Noosfera (lo strato pensante planetario) — essendo in gran parte il funzionamento del più recente strato biologico — l’umano — la noosfera comprende una fase preliminare umana conscia ed una fase conclusiva super umana superconscia. La formazione conscia della noosfera implica un termine medio artificiale, la tecnosfera, che si conclude con l'involucro d’informazione noto come cybersfera, o noosfera virtuale. E’ governata da un sistema di deposito e recupero dell’informazione detto Banco Psi, situato tra le due fasce di radiazione. Proprio come la vita è un fenomeno biologico unitario, così la noosfera è un fenomeno unitario d’intelligenza — un campo semantico di coscienza universale.

 

I  sei sistemi principali definiscono una traiettoria evolutiva che va dalla condensazione minerale inerte all’espansione liquida, al gassoso, ai cicli atmosferici ossigenati che sono termicamente ed elettrodinamicamente attivati, alla vitalizzazione della  materia (sistemi biologici), e infine al punto in cui la materia sostiene la coscienza come fenomeno planetario — la noosfera.

Anche se la scienza della progettazione dell'insieme planetario si occupa in generale dell’interazione di tutti i sistemi gli uni con gli altri, il suo specifico fulcro di focalizzazione  è il ruolo di transizione giocato dall’umano in quella che prende il nome di transizione biosfera-noosfera.

L’ipotesi della transizione biosfera-noosfera definisce il momento presente come il culmine del processo del progetto evolutivo planetario; come risulta evidente ovunque, l’elemento pensante ha raggiunto uno status di impatto geologico, es. il surriscaldamento globale. Secondo l’ipotesi biosfera-noosfera, questo effetto del pensiero umano sull'insieme planetario è un segno dell’inizio dell'imminente, maggiore trasformazione evolutiva, quella dalla biosfera alla noosfera.

La biosfera come tale ovviamente esisterà ancora, ma l’attività mentale del pianeta sarà il fattore dominante nelle prossime tappe dell’evoluzione. Il concetto stesso di noosfera ridefinisce la coscienza come qualcosa di natura planetaria. Essa stabilisce anche una connessione tra lo strato pensante planetario e le fasce di radiazione del campo elettromagnetico. L’effettivo collegamento della noosfera con il bio-organismo umano avviene tramite le onde cerebrali elettromagnetiche e il campo biomagnetico (aura).

Nel 1944 V.I. Vernadsky scrisse: “Gli statisti dovrebbero essere consapevoli dell’attuale processo elementale di transizione dalla Biosfera alla Noosfera. La proprietà fondamentale dell’energia bio-geo-chimica è chiaramente rivelata dall'aumento dell’energia libera nella biosfera con il tempo geologico, specialmente in relazione alla transizione nella Noosfera….Solo l’uomo trasgredisce l’ordine stabilito… Sconvolge l’equilibrio, anche se non possiamo essere sicuri se egli danneggi materialmente il meccanismo di trasformazione, oppure semplicemente lo ridistribuisca.” 

Siamo ora testimoni di ciò di cui ci avvertiva V.I. Vernadsky più di sessanta anni fa in termini di una crisi allarmante, di proporzioni potenzialmente catastrofiche. Sebbene gli statisti e i politici si stiano lentamente rendendo conto della realtà del surriscaldamento globale, il fallimento della Conferenza di Copenaghen ha dimostrato che è necessario un processo di educazione molto più ampio per comprendere che il cambiamento climatico e la crisi della civiltà sono entrambi aspetti di un evento molto più vasto — la transizione biosfera-noosfera.

Il punto è che siamo arrivati al momento in cui è necessario ristrutturare la società umana affinché essa possa tornare a reintegrarsi con il pianeta inteso come organismo vivente. La civiltà umana attuale ha le sue radici in modalità di pensiero e comportamento che precedono la conoscenza e l’esperienza del pianeta come insieme che ruota sul suo asse in una precisa orbita intorno al sole, che è in realtà la stella di riferimento locale. Questa percezione dovrebbe essere il punto di partenza di tutte le politiche che riguardano la nostra vita su questo pianeta. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo comprendere cosa significa essere gestori o custodi di un pianeta come insieme.

La programmazione di tutte le politiche si dovrebbe basare sulla considerazione dell’interazione tra diverse sfere e sistemi della Terra alla luce della transizione alla noosfera. Le Nazioni Unite, come organizzazione collettiva, dovrebbero indire un referendum per la gestione planetaria su questa base. E se questo non si può fare, dovrebbero trovare tutti coloro che sono capaci di pensare e agire in modo disinteressato in nome e per conto del pianeta come insieme, e da questo gruppo creare un Consiglio di Gestione dell'Insieme Planetario. Dovrebbero evolversi rapidamente una definizione e un sistema di gestione planetaria o globale che siano basati sulla comprensione della scienza della progettazione dell'insieme planetario.

Progettazione significa semplicemente stabilire politiche di gestione appropriate basate sul modello dell'insieme planetario. Questo naturalmente significa scrostare l’approccio dei sistemi politici, e trovare strumenti normativi di organizzazione sociale maggiormente coesivi, che siano più conformi agli ordini bio-regionali, o biomi. Documenti come The Earth Charter (La Carta della Terra) (www.earthcharterinaction.org/content/pages/Read-the-Charter.html), o la Noo-Costituzione dell'Assemblea Noosferica Spirituale Ecologica Mondiale www.basicincome.org/bien/pdf/dublin08/1eimichelebillorenooconsitution.doc) esistono per facilitare la costituzione di un Consiglio di Gestione dell'Insieme Planetario, e iniziative già intraprese come il WorldShift 2012 del Club di Budapest (www.worldshiftnetwork.org), possono essere consultate e utilizzate per lo sviluppo di un nuovo orientamento e programma per stabilire politiche di interesse globale, piuttosto che corporativo o nazionalistico.  

Dobbiamo giungere a comprendere come il nostro intero apparato biologico e di pensiero sia intimamente connesso con la terra, la litosfera — con l’acqua, l’idrosfera — con l’aria, l’atmosfera — con tutta la vita, la biosfera — e come il nostro pensiero sia connesso alla magnetosfera e, cosa più importante, come la nostra intelligenza e coscienza siano unificate nella noosfera. Comunque, è anche evidente che non è possibile realizzare tale ristrutturazione secondo questi princìpi fino a che l’ordine mondiale non sia radicalmente trasformato.

Visto il fallimento della Conferenza di Copenaghen, sembra che solo una crisi ancora più grave, di natura globale, ci porterà al punto di diventare altruisti e ragionevoli nel modo in cui ci prendiamo cura della nostra nave cosmica del tempo, poiché non stiamo solo orbitando nello spazio, ma stiamo evolvendo nel tempo. Prima che arrivi questo momento catastrofico, sarebbe saggio avere un Consiglio di Gestione dell'Insieme Planetario già operativo.

Alla luce di tutto ciò dovrebbe essere espressa un’ulteriore premessa, e cioè l’imminente inevitabilità del salto alla noosfera. Questo sembra essere il reale significato della controversa data del 21-12-2012. Invece di pensare che questa premessa sia esagerata o assurda è meglio essere preparati, visto che, con l’attuale ritmo di accelerazione dei fattori critici come lo scioglimento della calotta polare, nessuno può dire realmente quando sarà il momento della catastrofe; da qui la proposta di un consiglio di gestione globale, basato sui principi di una Scienza della Progettazione dell'Insieme Planetario.

La creazione di un tale consiglio e le conseguenti politiche per la ristrutturazione della società umana devono essere fondate su di una chiara comprensione della noosfera.

Prendendo in considerazione la transizione biosfera–noosfera, bisogna ancora sottolineare che il campo elettromagnetico della Terra — magnetosfera — è un medium e conduttore di intelligenza, sia planetaria che extra-terrestre. Ciò è dovuto all’aspetto attivante ed unificante del campo elettromagnetico nel mantenere il sistema planetario in uno stato di equilibrio dinamico e cosmico in relazione al  sole, al sistema solare e al cosmo in generale. Ora siamo sul punto di diventare cittadini planetari che operano in un campo d’intelligenza cosmica.

 

Il Consiglio di Gestione dell'Insieme Planetario e il Contesto per i Cambiamenti della Politica Globale sul Clima  

 

Poiché la capacità umana di modificare se stessa e il suo ambiente risiede nei suoi processi  di pensiero creativo e scientifico, dobbiamo comprendere che il pensiero umano stesso è divenuto una forza geologica che rimodella le dinamiche che governano la Terra nel suo insieme. Questa consapevolezza deve essere il punto di partenza del nostro “diventare adulti” come specie e prevedere una risposta alla crisi globale che, seppur fondata su una stima e valutazione delle risorse e delle strutture economiche locali, nazionali e bio-regionali, faccia questo in un contesto di comprensione scientificamente oggettiva del sistema d’insieme. 

Per facilitare la creazione di un Consiglio di Gestione dell'Insieme Planetario, dobbiamo definire sia i termini che il contesto dei cambiamenti di una Politica Globale sul Clima.

La scienza della progettazione dell'insieme planetario è presentata sistematicamente in modo da definire i termini dell'insieme unicamente per creare un contesto allargato di comprensione del cambiamento globale del clima, e per accrescere il potenziale per una visione nuova del tipo di politiche che potrebbero essere creativamente progettate in risposta alla crisi.

Prima di tutto dobbiamo comprendere il reale fenomeno scatenante dell’evento:

il principio di insieme della biosfera, e la premessa e principio fondamentale del cambiamento geo-chimico — la transizione biosfera-noosfera.

In un approccio d'insieme non si può spiegare un fenomeno senza definire o descrivere anche il suo strumento di realizzazione. La vita non può essere definita separatamente dai processi geo-chimici dell’ambiente in cui prospera. Questa totalità della vita e la sua rete di relazioni all’interno dei cicli inorganici e dei sistemi che li sostengono costituisce la biosfera. Inoltre, quando parliamo di vita ne parliamo nel senso più generale di materia vivente. L’evoluzione della materia vivente ha il suo culmine nella comparsa della specie umana, in cui due qualità sono primarie: l’espansione planetaria attraverso un’adattabilità superiore praticamente a ogni clima — e l’intelligenza, l’elemento pensante che, mutato in tecnologia, riordina l’ambiente.

In  geochimica, il compito principale è lo studio dei sistemi di equilibrio risultanti dalle migrazioni di elementi (chimici). Questi sistemi possono sempre essere espressi in termini di meccanica e nella forma di sistemi dinamici e statici — quelli degli equilibri atomici. Le leggi dell’equilibrio e dei sistemi omogenei e non-omogenei di tutti i tipi di corpi formano l’insieme della geochimica (Vernadsky, Geochemistry, pag.54).   

E’ importante afferrare fino a che punto l’organismo umano ha sconvolto l’equilibrio geo-chimico planetario. E in particolare, negli ultimi 260 anni, con l’accelerazione del fenomeno dell’industrializzazione, il modo in cui l'impatto del pensiero umano — formulato in termini di leggi della scienza e della tecnologia — ha radicalmente rimodellato l’ambiente e provocato la crisi globale del cambiamento climatico.    

L’industrializzazione è un nuovo elemento nella biosfera che intensifica considerevolmente la migrazione di elementi chimici come l'anidride carbonica — alterando l’equilibrio tra sistemi omogenei e non omogenei. L’insieme dell’effetto del pensiero umano e le sue estensioni sul sistema d’insieme della Terra è in grado di determinare un'era geologica completamente nuova — la noosfera.

Nell'influenzare un cambiamento di tali proporzioni, dobbiamo espandere la comprensione del ruolo del pensiero umano come campo semantico di coscienza universale che, avendo operato nell’inconscio collettivo, sta ora venendo alla superficie come coscienza collettiva — la noosfera, strato pensante o mentale del pianeta. Avendo l’effetto di essere di una forza geologica, sebbene finora inconsapevole del sistema d’insieme di cui è una funzione, l’elemento pensante ha finito col diventare adesso una forza talmente fondamentale, da accelerare un nuovo stadio dell’evoluzione della vita. In questa nuova fase, l’elemento pensante diventa razionalmente e logicamente allineato al suo elevato proposito d'insieme, e risulta nel conseguente riordinamento della società umana — noto come noosfera.

Il periodo che precede la realizzazione della noosfera prende il nome di transizione biosfera-noosfera, ed è caratterizzato da due fattori:

1) La crisi della biosfera dovuta allo squilibrio geo-chimico e bio-geochimico, risultato dell’effetto del pensiero umano e della civiltà sull’ambiente — come sottolinea Al Gore, “siamo testimoni dello scontro tra la civiltà e la Terra”. E

2) Lo sviluppo della rete mondiale di tecnologia delle comunicazioni e dell’informazione , praticamente istantanea e in continua accelerazione — la cybersfera. Computer portatili, Internet, cellulari, social networks, video e tv, ecc. creano un effetto psichico e sociale analogo all’incremento esponenziale dell'anidride carbonica introdotta a ritmo accelerato nell’atmosfera. Come per il cambiamento globale del clima, così per la tecnologia delle comunicazioni: siamo testimoni di un’implosione sociale con cui non siamo più capaci né di tenere il passo, né tantomeno di valutare gli effetti di ogni innovazione tecnologica sulla nostra psiche e vita sociale —che sono già fuori controllo.

L’effetto cumulativo  di questi due fattori acceleranti precipita la crisi globale. L’incapacità dell’umano di fare qualcosa per il cambiamento climatico è, più o meno, l'esternazione di un  sintomo dell’incapacità dell’umano di controllare il caos della sua vita sociale ed interiore, che si manifesta ulteriormente nell’aumento della violenza fine a se stessa, del terrorismo, della guerra e in generale, dell’insicurezza sociale. In questo modo possiamo vedere come, all’interno della biosfera e dei suoi processi geo-chimici, l’elemento umano abbia causato una crisi così immensa — sia all’esterno di se stesso, sia all’interno della sua psiche e del suo ordine sociale — di cui è difficile cogliere la vera natura e ancor più le sue conseguenze. 

 

Conclusione: Cultura planetaria e Ordine Sacro


Nell’analisi d'insieme, i due fattori che causano la crisi globale sono inseparabili. Non si può affrontare la questione del cambiamento globale del clima come se fosse una partita di calcio politica, separata dal processo degenerativo dell’ordine sociale umano — che sostiene la filosofia consumistica e la sua ingiusta divisione del mondo in nazioni ricche/nazioni povere. Entrambi gli aspetti della crisi sono completamente invischiati nelle tecnologie del profitto. E’ esattamente per questo che è necessaria un’analisi d’insieme, grazie alla creazione di un Consiglio di Gestione dell'Insieme Planetario.

Un tale Consiglio dovrebbe, prima di tutto, creare un’analisi onnicomprensiva che integri le cause del deterioramento ambientale con specifici fattori sociali e con i meccanismi della società umana planetaria dominante. Contemporaneamente dovrebbe provvedere ad un’analisi sociale ugualmente onnicomprensiva, con raccomandazioni concrete per un’ampia riforma della specie — che andrebbe a incidere sulle cause del cambiamento climatico, eliminando allo stesso tempo le disuguaglianze e le ingiustizie all’interno della società umana, e che contribuiscono alla crisi globale complessiva o la aggravano.

Nel fare queste valutazioni si dovrebbe ricordare che la specie umana è l'unica ad essere responsabile dello stupro e del saccheggio dell’ambiente, così come del perpetrare ogni tipo di violenza contro se stessa. In altre parole, la specie umana sta causando un’immensa corruzione della Terra, così come della sua anima. Qual è il cuore del malessere o la causa di questa infelice condizione?

Analizzando più profondamente la questione, non si può sfuggire alla convinzione che ci sia un problema morale di fondo o addirittura teologico così immenso che potrebbe sembrare pressoché impossibile colmare l’abisso che separa il disordine morale umano dalla correzione del suo corso in tempo utile per evitare una catastrofe certa. Sì, la causa alla radice della crisi globale è uno scollegamento morale della psiche umana dall’anima umana. Laddove una volta il mondo era mantenuto nella visione di un ordine sacro, ora sprofonda in un caos sempre più profano. Tuttavia, l’alternativa eroica di tentare di affrontare la crisi, al di sopra e al di là dello stallo politico è imperativa, se vogliamo intravedere un cammino verso una soluzione di progettazione dell'insieme planetario.

Vanno articolate anche una soluzione e una visione d'insieme per una nuova futura realtà alternativa. Una tale visione e soluzione devono essere definite affrontando in primo luogo lo scollegamento morale e spirituale della psiche umana, che ha permesso alla crisi di svilupparsi fino all'imminente momento catastrofico, in cui ci troviamo attualmente. Se non riusciamo a identificare questo punto di scollegamento e a integrare la parte perduta di noi stessi in una visione di ciò che  potremmo ancora diventare, non riusciremo mai a trovare una soluzione.

Nella prospettiva della progettazione d'insieme la specie umana è una singola entità, una membrana planetaria per l’espressione di una coscienza cosmica superiore. L’organizzazione della specie umana, sviluppatasi in modo così contorto durante il ciclo storico, è risultata in una gigantesca disorganizzazione che mette in evidenza gli interessi competitivi personali e, attraverso i network  sociali, un’enorme glorificazione dell’ego. In questo ambito mentale è praticamente impossibile pensare in modo globale e ancor meno comprendere che siamo realmente organismi planetari. Liberare la specie umana dagli handicap limitanti del nazionalismo e del materialismo è il compito di super eroi super coscienti. Non rinunciamo a produrre questo sforzo.

Primo, permetteteci di affermare che non siamo semplicemente homo heconomicus materialisti, ma siamo anche esseri che vivono in una dimensione spirituale. Sono la dimensione e l’intelligenza spirituale, infatti, che ci distinguono come specie cosmica.

La dimensione spirituale è universale. Pervade l’universo come uno strato della mente universale. La dimensione spirituale definisce anche la realtà come un ordine sacro, un reame completamente investito di potere o energia  spirituale. L'autentica spiritualità non separa la vita di tutti i giorni dalle verità elevate della rivelazione divina. Nella vera spiritualità ogni cosa è sacra.

Il mondo profano del 21°secolo cerca di separare la religione e la spiritualità dalla realtà quotidiana, dalla politica e dalla scienza, ed essenzialmente mostra indifferenza per la dimensione spirituale. E’ per questo motivo che il mondo d'oggi si trova in tale difficoltà, poiché  non vorrà nemmeno ammettere che lo scollegamento con la dimensione spirituale e la sua correlata visione sacra abbia a che fare con i suoi problemi. Perché non c’erano leader spirituali alla Conferenza di Copenaghen? Trattare il cambiamento globale del clima  come un problema esclusivamente politico non può far altro che accrescere la profanità dell’ordine mondiale. 

Se intere tribù d’Indigeni si tolgono la vita in Amazzonia, è perché non vedono alcuna possibilità di difesa contro un ”nemico” che non considera e non tiene assolutamente conto  della dimensione spirituale della realtà. Perlomeno quattro o cinque miliardi di umani rimangono ancora fedeli a un qualche tipo di credo spirituale o religioso; e nonostante  l’attenzione sia catturata dai titoli che parlano di pochi elementi fanatici o fondamentalisti, il fatto è che, senza i grandi maestri spirituali che hanno portato la visione trascendentale dell'unità nel ciclo della storia umana, in modi o forme diversi, questa umanità non sarebbe altro che una colonia di formiche — ma perfino le formiche sono molto più rispettose le une con le altre!

Se non prendiamo in considerazione la visione spirituale dell'unità come un aspetto fondamentale della nostra natura e quindi una pietra angolare dei nostri processi decisionali, falliremo nella nostra responsabilità come esseri umani totali planetari. Le decisioni politiche sono decisioni de-spiritualizzate e non meraviglia che la Conferenza di Copenaghen sia fallita. Di fatto il collasso di Copenaghen è stato il fallimento finale di una civiltà tecnologica globale — la campana a morto dell’uomo storico. 

Nel creare la visione di un futuro in cui l’umano è reintegrato non solo nell’ambiente, ma anche nella dimensione spirituale della realtà universale, va preso in considerazione un altro elemento ignorato politicamente, e cioè la dimensione dell’arte. Nelle società aborigene e in molte di quelle storiche, l’arte è sempre stata alleata della spiritualità come voce espressiva dello spirito che muove tutta l’umanità. Grazie all’arte le verità spirituali erano in grado di consolidare una visione dell’umano come componente integrante di una visione cosmica sacra. Spiritualità e arte devono essere le pietre angolari di una nuova visione della cultura planetaria. L’economia deve avere il suo posto, ma al servizio dell’auto-perfezionamento umano spirituale  e creativo.

Non stiamo parlando del promuovere o finanziare le arti per creare una comunità migliore, che peraltro è anche necessario, ma di un cambio fondamentale di valori in cui l’arte abbia una priorità maggiore dell’economia. Stiamo parlando di un balzo dalla filosofia de 'il tempo è denaro' — spina dorsale dell’homo economicus — a quella de 'il Tempo è Arte'. Questo implica anche un passaggio dal tempo meccanico artificiale, che domina ora tutta la vita, ad un ritorno al vivere secondo i cicli naturali del tempo universale, il tempo grazie a cui nell’universo tutto è sincronizzato in una grande armonia, la musica delle sfere.

Nel momento in cui accade un tale cambiamento di valori — sorretto dal cambiamento del  meccanismo programmante quotidiano da un calendario irregolare di 12 mesi ad uno armonico e regolare di 13 mesi di 28 giorni — allora cambieranno anche le priorità della nostra vita. Alla luce del danno inflitto all’ambiente nei due secoli passati, potremmo vedere un matrimonio di arte, ambiente e nuova spiritualità che crea la visione della Terra trasformata in un'opera d’arte. La società sarebbe organizzata di conseguenza e l’ampia tela dell’immaginazione umana, a lungo incatenata alla schiavitù al denaro e a lavori di scarso valore di riscatto spirituale, potrebbe ora divenire il capolavoro collettivo planetario di innumerevoli individui disinteressati, che lavorano in armonia su scala mondiale per creare una grandiosa opera d’arte senza precedenti — la Terra stessa, il brillante gioiello del sistema solare !!!

Queste preoccupazioni e proposte dovrebbero essere poste sul tavolo del Consiglio di Gestione dell'Insieme  Planetario, e fornire la matrice di comprensione per la visione di una società noosferica. Tuttavia, può anche essere che la noosfera non si realizzerà solo pianificandola o pensandoci — il che è pur necessario per preparare l’umanità ad un gran cambiamento e dimostrare che è capace di pensare realmente in questo modo — ma che si possa manifestare attraverso un salto di coscienza inimmaginabile e senza precedenti, quello che Sri Aurobindo ha descritto come discesa sovramentale.

La storia è piena di esempi di discese di conoscenza — rivelazioni — che spesso prendono la forma di testi sacri — la Baghavad Gita, la Torah, il Corano — per nominarne alcuni tra i più degni di nota. Per quanto tentiamo di spiegarli, questi testi hanno le loro origini in un reame al di là della coscienza ordinaria, una dimensione superiore. Tali rivelazioni non sono limitate esclusivamente alla dimensione spirituale in quanto tale. Convenzioni comuni come il fuoco o la ruota — da dove vengono? Per non parlare delle innovazioni scientifiche come la teoria della relatività, a proposito della quale Einstein disse che per queste scoperte non vi è una via logica, ma solo la via dell’intuizione.

Infine, ci sono nella storia le grandi trasformazioni o mutazioni, o anche evoluzioni come la nascita del linguaggio, il concetto di sepoltura, o anche l’origine delle arti figurative, per non parlare del passaggio all’agricoltura, o anche della rivoluzione industriale. Tali cambiamenti comportano una sorta di balzo della coscienza. Nozioni come “zeitgeist” — spirito dei tempi — implicano una sorta di campo di coscienza che sorge in molti luoghi allo stesso tempo. Non esiste forse un fattore governante molto più ampio che organizza i grandi salti nella nostra evoluzione, soprattutto riguardanti la nostra coscienza, una qualche super-mente o noosfera?

La transizione da mente a super-mente non è solo l’avvicendamento di un più grande strumento di pensiero e conoscenza, ma un cambiamento e una conversione dell’intera coscienza. (Sri Aurobindo, The Syntesis of Yoga, pag. 795).

Possiamo quindi anche immaginare l’emersione della Noosfera come una discesa di coscienza più alta e più grande — una discesa sovramentale — annunciata da tempo da vari fattori nel nostro processo storico degli ultimi cinquemila anni. Ma il salto alla noosfera sarà un fenomeno planetario cosciente, diverso da ogni altro orizzonte planetario degli eventi. Preparerà il campo per una sequenza nella nostra evoluzione totalmente diversa dal ciclo storico — come lo fu la nascita della vita urbana rispetto al vivere nelle caverne.

Con l’avvento della Noosfera siamo di fronte a un’integrazione dell’intelligenza — un campo semantico di coscienza universale — che è di natura collettiva e telepatica, e in cui c’è un’integrazione totale di arte e spiritualità come modalità di coscienza superiore. Possiamo anticipare o predire tali eventi, ma non possiamo sapere davvero a cosa assomiglieranno qualitativamente, giacché siamo in presenza di uno stato di coscienza interamente diverso dalla coscienza competitiva e individualizzata che domina l’era della cybersfera.

A proposito del potenziale della noosfera come “discesa sovramentale”, parliamo anche di liberazione della spirito e dell’immaginazione umani, accompagnata da un riflesso comunemente percepito — sapere che la nostra specie è un organismo planetario che opera all’interno di un sistema planetario integrale. In questo modo possiamo se non altro essere preparati a comunicare con altre intelligenze superiori che pervadono il cosmo con i suoi dieci miliardi di Galassie — ciascuna delle quali consta di dieci miliardi di stelle e sistemi stellari.

In questo momento di crisi finale, elevarci a questa visione è un dovere verso noi stessi in quanto specie. Prendendo nota di dove siamo, alla fine del gioco del processo storico, analizzando il fallimento della civiltà alla luce dell’incapacità di percepire e di prendere decisioni sulla base di una scienza della progettazione dell'insieme  planetario, possiamo ripensare il nostro ruolo e il nostro posto nella natura, e preparare la nostra coscienza all’ avvento della Noosfera.

Non c’è altro momento che quello presente per iniziare questo processo.