Io, uomo, chiedo……
Perdono, perdono Madre
per non aver riconosciuto
nell’attimo del mio primo respiro
le primizie profumate di primavera
donate dalla brezza capricciosa di marzo
Non li ho riconosciuti
e del tuo dono
ne ho fatto scarti di ciminiere
Perdono, perdono Madre
Per aver dimenticato
la benedizione dell’acqua
donata fin dagli albori della mia nascita
Dimenticando ho insozzato
sorella pioggia fratello fiume
e del tuo dono
ne ho fatto maledizione e arsura
Perdono, perdono Madre
per aver soffocato nell’oblio
il dono che ha sostenuto i passi
del mio andare per piani e monti
e con esso il tuo seno
generoso di latte di frutti di pane
Soffocando il tuo dono
ne ho fatto terra di fuochi
E del tuo seno campi seminati a discarica
Perdono, perdono Madre
per non aver compreso
che il dono della luce doveva fugare
le tenebre che avvinghiano l’anima
e farmi scoprire che il suo cielo è l’azzurro
riflesso dell’azzurro celeste
Non l’ho riconosciuta
E del tuo dono
ne ho fatto vacui cieli grigi per l’anima
riflesso tossico del vacuo grigiore celeste
Perdona, perdona
Grande Madre mia Terra
Perdona tuo figlio
per l’oltraggio commesso
nel dissacrare la divinità dei tuoi doni
Perdona tuo figlio
Per aver disconosciuto il seno
da cui ha tratto nutrimento
Perdona tuo figlio
Per aver negato anima e dignità
Ai monti alle foreste
ai fratelli dell’aria, dell’acqua,
e delle terre tutte
Per aver recato loro distruzione
e dolore senza fine
Perdono, perdono
Grande Madre mia Terra
Per aver rivolto odio e fucili
Ai miei fratelli, alle mie sorelle
e ai figli dei miei fratelli
e delle mie sorelle
Perdono, perdono
Grande Madre mia Terra
Per non aver capito l’atto d’Amore
che mi fece di fango e di luce
Per non aver inteso
che la dignità d’essere uomo
si nutre d’Amore, d’Armonia
ed è l’essenza stessa della vita
l’unico cammino tra la terra e il cielo
Perdono, perdono
Grande Madre mia Terra
Io, uomo, tuo figlio
ti chiedo perdono
Salvatore Uroni
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