Maestro e servo
Maestro della Legge del Tempo, servo della vibrazione universale
di John Kaminsky
È stato il Pitagora del nostro tempo, il suo impatto sul futuro sarà paragonato a quello di Newton, Tesla e C. G. Jung. Tra i filosofi e gli esploratori dei nuovi regni della coscienza umana del XX secolo, le sue realizzazioni sorpassano quelle di Krishnamurti, che rifiutò di essere il dio degli Illuminati, e di Castaneda, che confermò la comunicazione con esseri inorganici.
José Argüelles, colui che ha portato con grazia il dono del tempo naturale, è trapassto in Australia all’età di 72 anni.
La grandezza di un uomo si misura dalla durata nel tempo delle sue idee – la geometria euclidea, la fisica newtoniana, i solidi platonici. Per chi non lo sapesse, Pitagora fu l’antico filosofo greco che ci dette un sistema di conoscenza che si è sviluppato nella matematica moderna – e un concetto di geometria sacra che ancora oggi è ardentemente praticato.
Argüelles, questo eclettico artista e mistico Maya, ci ha riscattati dalla tirannia non riconosciuta del tempo artificiale, e ha consolidato un sistema di tempo naturale pienamente funzionante, già ben sviluppato tra le migliaia di suoi sostenitori in tutto il mondo, filtrando nella mente della gente come una verità ovvia – una volta compreso ciò che aveva scoperto – che è la strada maetra verso un futuro gioioso e naturale di sincronicità e fiducia.
Nella scintillante traiettoria della sua vita, ha lasciato dietro di sè una felice scia di eventi di espansione della coscienza: iniziatore nel 1970 della Giornata della Terra, nel 1987 della Convergenza Armonica, autore de La Sonda di Arturo, delle profezie del Telektonon, ma soprattutto delSincronario delle 13 Lune e del Dreamspell – quel brillante kit da tavolo che ci permette di comprendere la vacuità dei sistemi artificiali che governano le nostre vite, e al tempo stesso gli elevati livelli a cui la nostra coscienza sta per espandersi. Argüelles ha dedicato tutta la sua vita a esortarci a prestare attenzione ai sistemi naturali che siamo in grado di percepire.
Servo infaticabile della tribù universale, Argüelles ha espanso la coscienza umana ad un livello tale che sarà considerato, nei secoli a venire, come uno dei più alti esponenti della conoscenza umana. Ci ha lasciato il dono del tempo naturale, molte migliaia di estimatori, e una visione nuova e incoraggiante del futuro.
Laureatosi in Estetica e Storia dell’Arte all’Università di Chicago, negli anni 70 scrisse Earth Ascending. La celebrazione mondiale della Convergenza Armonica fu seguita di lì a poco dalla caduta del Muro di Berlino. Il Dreamspell è diventato oggetto di culto tra i più intelligenti, e la visione delle cose in esso esposta si è andata espandendo sempre di più, grazie all’incessante assistenza della sincronicità universale.
In questa incredibile intervista, rilasciata a Regina Meredith nel dicembre scorso (“José Argüelles e il Calendario Maya”), ci ha lasciato una previsione sul futuro dell’umanità che può indurre soltanto un ottimismo tale da togliere il fiato. Stiamo per diventare “telepati bio-solari”: insiemi (universi?), dentro di noi, che prenderanno il loro nutrimento direttamente dal sole, connessi telepaticamente ed empaticamente ad ognuno e ad ogni cosa.
“... La nostra natura biologica è completamente agganciata alla nostra natura solare. È questo che intendevano gli antichi quando parlavano dell’arrivo del sesto sole della coscienza, dell’Era Solare che verrà. La nuova Era Solare è la realizzazione che la nostra coscienza è intimamente collegata al Sole, alla radiazione solare e all’informazione contenuta nei raggi del Sole. Così noi siamo natura biologica, e la nostra coscienza è sintonizzata su – e regolata da – le pulsazioni solari; e quando integriamo gli elementi biologici e solari, attiviamo i nostri poteri telepatici e diventiamo telepati bio-solari.”
Nato da padre messicano trapiantato in Minnesota, ogni passo della sua vita è stato misteriosamente guidato dall’idea junghiana della sincronicità nel mettere a fuoco l’argomento del tempo. Da ragazzo, salì di corsa in cima alla Piramide del Sole di Teotihuacan – fu quella la prima volta che vide ed esperì la chiara luce che più tardi identificherà con la coscienza cosmica. Qualche tempo dopo, lavorando come bibliotecario, si imbattè nel testo classico di Sylvanus Morley sulla matematica Maya, infine ricevette il calendario sacro Maya da Tony Shearer, scrittore Lakota – ma la vera illuminazione giunse in Svizzera, con la visita al Museo dell’Orologio di Ginevra.
“Ero nel Museo dell’Orologio, e dopo due ore mi sono reso conto che tutta la civiltà moderna è basata sulla frequenza del 12 e del 60 – come le 12 ore e i 60 minuti del quadrante dell’orologio, che è dappertutto, o i 12 mesi del calendario gregoriano. È stato un lampo; ho visto che è questa la ragione per cui la civiltà moderna sta per perdere l’equilibrio e cadere nell’abisso.
Sono stato in grado di vedere di cosa si trattava. Il tempo Maya è cosmico, è universale, è fatto di cicli senza fine che ci mettono nei ritmi della Natura.
Il tempo artificiale ... ci separa dalla Natura. Ci separa dalla nostra stessa anima. Ci rende sempre più alienati da noi stessi e dalla Natura. E più siamo alienati dalla Natura, più diventa facile per noi dilapidare le risorse ed usarle per il nostro tornaconto – farci soldi, o spenderli. È come essere a bordo di un camion senza freni che punta dritto verso un muro di mattoni.
La reale natura del tempo è sincronicità – questa è la sua natura. Ogni cosa nell’universo è sincronizzata ad esso. La Luna è sincronizata nel suo moto intorno alla Terra; la Terra è sincronizzata nel suo moto intorno al Sole; il Sole è sincronizzato nella sua costellazione e con la galassia, nel suo moto intorno alla galassia. Tutto l’insieme della galassia è sincronizzato, e così via – tutto è sincronizzato. Gli uccelli si svegliano al mattino quando arriva il primo raggio di sole, e cessano di cinguettare quando il sole cala. Dal punto di vista della Terra, è tutta una grande sinfonia sincronica, e la Terra è un insieme. Se siamo nello spazio e osserviamo la Terra, vediamo un emisfero nella luce e un altro nell’ombra – ma è sempre in rotazione. Ma per la Terra, come insieme, è sempre uno stesso momento nel Tempo, per tutto il tempo.
Dal punto di vista della Terra, tutto è sempre in uno stato di sincronicità. Ma viviamo in una bolla artificiale, e così non siamo in grado di rendercene conto. Jung formulò il concetto di sincronicità nel 1952. Fu un pò come iniziare a grattare in superficie; arrivò la sincronicità, poi fu il momento dell’LSD e di sostanze simili, che aprirono qualche altra falla nel velo... Poi, negli anni 80, il gruppo rock Police pubblicò un album intitolato “Synchronicity”. Al giorno d’oggi, vediamo esperienze sincroniche diventare sempre più “normali”, poiché il tessuto del tempo artificiale si sta disfacendo, e la gente cerca una via d’uscita – ora. La gente ha esperienze sincroniche che le fanno dire “ehi, un momento, qui c’è un’altra realtà”.
“Dovrebbe essere la nostra esperienza quotidiana, momento per momento. E l’unico modo per farlo è fermare l’orologio.”
Argüelles era convinto che il sistema 12:60 fosse stato imposto dall’esterno. “Esattamente. E sono giunto a comprendere che questo avveniva precisamente quando i Maya si incarnarono nell’altro lato del pianeta, per stabilire le fondamenta di quella che io chiamo la scienza Maya del Tempo.
“Mettiamola così: la squadra di ricognizione galattica Maya, nel contemplare la cosiddetta zona sperimentale dell’universo – questo sistema solare – vide che quello che possiamo definire un flusso karmico proveniente da un sistema di mondi precedente intendeva per così dire catturare un particolare pianeta, iniettargli quest’idea Sumero/Babilonese del Tempo basata sul 12 e sul 60. Ed era successo.
È interessante che i Sumeri siano esistiti precisamente all’inizio del Grande Ciclo Maya, attorno al 3100 a.C. – è successo esattamente allora, ne abbiamo le prove. Così i Maya arrivarono proprio in quel tempo e dissero ‘ok, noi possiamo vedere come andrà a finire tutto questo: creerà un disastro. L’unica cosa che possiamo fre è venire quaggiù e piantare i semi della corretta sensibilità del tempo e della corretta matematica del Tempo – e pregare che, al momento giusto, qualcuno scoprirà tutto questo, e che noi abbiamo inserito qui tutti i dati necessari’. Io credo che la loro straordinaria intelligenza fosse tale che essi sapevano che, nel loro calendario detto Lungo Computo, quello che noi chiamiamo il 2012, matematicamente parlando, per loro era 13.0.0.0.0. Non avevano una data iniziale, tutto è ciclico.”
“Una volta superato la curva del 2012, il nostro destino è quello di diventare telepati bio-solari”. È fondamentale realizzare che questa era la saggezza degli antichi. “Ad esempio, gli antichi Maya o le culture del Messico antico, gli Inca, gli Egizi, quelli che chiamiamo gli Adoratori del Sole – tutti loro sapevano che il Sole è il regolatore della coscienza umana, ed è per questo che lo osservavano con attenzione.
“Sappiamo che gli antichi Maya ne erano a conoscenza. È per questo che ne parlo come dei saggi galattici che si incarnarono qui e si stabilirono in quei luoghi come Maya. Sapevano tutto questo, e avevano un linguaggio molto sofisticato per descriverlo. E uno dei termini che usano è Tinkanata, i poteri paranormali e telepatici che l’essere umano ha in quanto direttamente connesso alla radiazione solare. Tinkanata. Telepatia e radiazione solare hanno una realtà comune, sono entrambi una specie di medium.”
L’intervistatrice, Regina Meredith, chiese ad Argüelles: “Parlando della tecnologia nel futuro, ieri c’è stato un evento alquanto interessante: Lynn Roberts ha guidato un gruppo di meditazione in cui ci si poteva proiettare nel futuro, e vedere come sarà. Subito dopo ho intervistato Barbara Marx Hubbard, e sia lei che io abbiamo avuto essenzialmente le stesse visioni, anche se con lievi sfumature diverse: c’era questo senso molto organico del Tempo e della Vita in stretta relazione con la Terra, altamente telepatica. Ma eravamo in presenza di monitor di computer, che ci mettevano in connessione con tutto ciò che è possibile. Con chiunque tu avessi bisogno di comunicare, sul pianeta o fuori di esso, era lì, alla tua portata. E così mi è sembrato che sia alquanto possibile, armonioso e bello che perfino le attuali forme di tecnologia primitiva cui abbiamo dato vita in questa fase, possano funzionare molto bene nel senso organico del Tempo che ci attende nel cammino”.
Argüelles annuì, ed effettuò una diagnosi delle stravaganze tecnologiche perpetrate da bigotti moralisti – che minacciano il futuro dell’umanità.
“Siamo troppo immaturi per maneggiare queste tecnologie avanzate; ci siamo infatuati dell’orologio, abbiamo sviluppato un sistema che ci è sfuggito dalle mani, che non abbiamo mai sperimentato prima d’ora – e stiamo diventando tutti obesi e bacchettoni.
Sarà meglio che cominciamo a preoccuparcene. Deve esserci una specie di moratoria su tutto questo, in modo da poter incominciare a ri-calibrare la nostra intelligenza e vedere un pò di cosa abbiamo realmente bisogno. Perché il fatto è che, come dico sempre, è davvero divertente il fatto che l’homo sapiens abbia potuto cavarsela molto bene facendo a meno delle automobili per 25.900 anni, mentre ora non ci riesce più.
E allora, aspetta un attimo – dobbiamo fermare tutto questo. È una tecnologia fuori controllo, che ha una serie di effetti collaterali sulla nostra psiche, la nostra psiche sociale e personale – e non siamo neanche in grado di controllarli! Ed eccoci qui seduti come se niente fosse, senza alcun aiuto in vista, mentre guardiamo i nostri giovani che danno fuori di matto.
Il denaro non è altro che un’illusione. Non vi preoccupate: abbiamo vissuto senza questa tecnologia per tutto questo tempo. Rilassatevi, e imparate come si fa un orto. Non potrà andare peggio di così – potrà solo migliorare.”
Il portale per il futuro è sicuramente nella Fondazione per la Legge del Tempo.
José ed io ci scambiammo della corrispondenza nei primi anni 90, il che fu sufficiente per farmelo sentire come un fratello maggiore. La connessione tra di noi era stata stabilita quando avevo letto una frase del suo libro Il Fattore Maya, la Via Al di Là della Tecnologia (WIP Edizioni, 1999):
“La chiave dell’integrità è ammettere i tuoi errori”. La mia vita prese una piega significativa, una volta che integrai quel concetto nel mio paradigma. Ha avuto un ruolo fondamentale nel portarmi qui dove mi trovo oggi. Di fatto, ho sempre pensato di incontrarlo sul Ponte Arcobaleno – e, a giudicare dal suo sito internet, posso continuare a pensarlo.
Così, continuando a giocare a fare lo pseudo-epidemiologo, posso azzardare la seguente predizione: prima il mondo comprenderà e seguirà le umili direttive di questo ispirato servo della vibrazione universale – meglio noto in alcuni circoli come Valum Votan, Presidente della Fondazione per la Legge del Tempo – meglio sarà per tutti. Prima sarà, meglio sarà.
Amato Memnosis, maestro di memoria cosmica (il suo personaggio ne La Sonda di Arturo)
Bon voyage, José. Ti seguiamo, e ci rivedremo prsto. Grazie per averci guidato.
(testo originale: http://magickriver.blogspot.com/2011/03/john-kaminski-on-jose-arguelles-eulogy.html)
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